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5/6 - Economia di Comitini |
Economia. Un notevole
sviluppo di Comitini, come agglomerato ed anche
dal punto di vista economico si inizia ad avere
verso la fine del 1700 quando vengono sfruttati
a livello industriale i giacimenti di zolfo di
cui il sottosuolo di Comitini è ricco. Da questo
momento inizia la trasformazione dell'economia
locale da agricola ad industriale, l'industria
estrattiva, entrata poi in crisi a causa della
concorrenza estera soprattutto statunitense,
malgrado ciò grazie anche alla realizzazione
delle costruzioni ferroviarie, nel primo
decennio post unitario, contava su ben 67
miniere, di cui 56 attive, dove trovavano lavoro
4.000 operai e vi era una popolazione fluttuante
di circa 10.000 unità. E' il terziario, con
particolare riferimento al settore pubblico, in
cui il grosso dei lavoratori è inquadrato. Pur
ristagnando l'agricoltura, il settore più attivo
è l'edilizia malgrado sia stata condizionata
fortemente da un piano regolatore eccessivamente
vincolante. La cittadina, anche se priva non
solo d'industrie e d'artigianato e seppur con
gli esercizi commerciali ridotti
all'indispensabile (vi è un unico bar, un'unica
macelleria e un'unica rivendita di alimentari),
vive un certo grado di benessere grazie all'alto
numero di pensionati, in particolare delle
miniere. Dai dati del censimento dell'industria
e dei servizi del '91 risultano presenti sul
territorio un totale di 48 fra imprese ed enti
con un numero di 98 addetti. Essendo la natura
dei terreni prevalentemente argillosa,
l'agricoltura tradizionale non è molto
sviluppata, mentre nelle limitate parti in cui
il terreno ha natura marnosa, viene coltivato il
mandorlo. Il lavoro agricolo è, salvo casi
isolati, un'occupazione complementare a quella
principale. Le produzioni più importanti
riguardano cereali, uva, mandorle ed olive
mentre i frutteti sono rari.
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