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3/6 - Note storiche su Comitini |
Note
storiche. L'atto di nascita del Comune è da far
risalire al 23 giugno 1627, data in cui al
barone Gaspare Bellacera, da parte del re
Filippo IV, fu concesso il privilegio dello "Jus
Populandi" che era una sorta di licenza di
popolare la baronia. Successivamente passata ai
Gravina Cruyllas, la baronia fu elevata alla
dignità di principato con privilegio concesso in
Madrid da Carlo II in data 11 febbraio 1673.
Tale agglomerato però già esisteva intorno al
1300 in funzione d'alloggio dei contadini che
lavoravano nel feudo dei vari casati che si sono
succeduti nel territorio. Esistono notizie della
presenza sul luogo di una confraternita
religiosa intorno al 1570, mentre intorno al 700
d.C. si fa risalire un insediamento bizantino
che intorno all'800 venne trasformato dagli
arabi nell'insediamento militare o forse in
fattoria fortificata "La Petra di Calathansuderj
", tuttora ben conservato. Sul territorio sono
state ritrovate, inoltre, tracce di insediamenti
umani risalenti all'Eneolitico (3.000 a.C.).
Oltre alla scarsezza di testimonianze
architettoniche è anche insufficiente la
documentazione letteraria in ordine
all'esistenza di Comitini, come agglomerato, nel
periodo antico. Si sa che sotto l'imperatore
romano Antonino Augusto (138-192 d.C.) venne
compilato uno stradario con cui si descrivevano
le vie militari di collegamento fra i più
importanti centri della Sicilia con Palermo.
Come afferma Vittorio Giustolisi "La strada
romana, che in base all'Itinerarium Antonini
legava Agrigentum a Panormus, era un cursus che
ricalcando in gran parte precedenti vie di
comunicazione, venne principalmente attivata in
tutto il suo tratto per sopravvenute esigenze
commerciali a partire dai primi anni
dell'Impero. Il percorso dell'Itinerarium, che
grosso modo coincide con le strade moderne, le
quali utilizzano la vallata del Platani, sarebbe
così venuto ad aggiungersi a quello di un'altra
strada, anch'essa molto antica, la quale
aggirando il massiccio del Busambra dal lato
occidentale, univa le due città della costa
opposta.". Nascono quindi le Stationes e le
Mansiones e queste, ubicate sempre fuori città,
come le odierne stazioni ferroviarie servivano
per scalo merci, smistamento della posta, cambio
cavalli, vitto ed alloggio dei viaggiatori. Il
territorio di Comitini, era attraversato da tale
cursus ed è ad una distanza di nove miglia da
Agrigentum, come afferma nel 1738 lo storico
Pietro Wessellingio, che doveva esistere la "Statio".
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