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In questa pagina vi parlerò dei miei crash.

Vi anticipo che la maggior parte dei crash derivano dall'inesperienza, se reiterati dalla stupidità.

Primo crash

Il mio primo crash l'ho fatto per pura inesperienza, avevo un modello molto lento, un ala alta molto leggero con apertura alare di 160 cm. Era nato come un elettrico "chiocciola" a cui avevo fatto adattare un 2,5 cc. Con l'istruttore l'aveva portato in alto e quasi subito mi ha dato il radiocomando in mano. Ad un certo momento l'aereo è andato troppo in alto, e troppo lontano, tanto che non riuscivo a capire la posizione, se andava o veniva se saliva o picchiava. Viro per richiamarlo e portarlo vicino, ma avendo virato troppo l'aereo entra in vite. Era altissimo, me ne accorgo, do la radio all'istruttore che non riesce a "svitarlo" e questi picchia in terra. Cade nell'unico punto vuoto di un campo di grano grande a perdita d'occhio. Si distrugge la parte anteriore della fusoliera, l'ala rimane integra.

Secondo crash

Lo stesso aereo di cui sopra è stato ricostruito grazie all'aiuto dell'amico Salvatore. Abbiamo rifatto la fusoliera, stavolta in compensato (era in legno di balsa) e lo abbiamo rivestito. Praticamente è venuto come prima, anzi più robusto. Stavolta il nuovo istruttore mi ha  opportunamente fatto usare solo mezzo telecomando, il lato destro, ciò significa che posso usare i flap destra sinistra e l'acceleratore. Dopo ben quattro voli [decolli (lui),  volo (io e lui) ed atterraggi (lui)],  il mio istruttore mi lascia tutto il telecomando e si distrae perché incontra il collocatore della mia cittadina , il quale  invece di cercare un lavoro ai miei concittadini se ne va a spasso in bicicletta col figlio (di qui la spiegazione della disoccupazione siciliana).

Il mio compito era di fare un giro orario facendolo passare dinanzi a me. Faccio alcuni giri, ma essendo lontano non riesco a vederne bene la posizione, morale viro eccessivamente, l'aereo picchia ed entra in vite in senso orario. Che dovevo fare oltre a chiedere aiuto? Ho tentato di richiamare l'aereo (oltre all'attenzione dell'istruttore) per farlo risalire (usando la parte sinistra del telecomando che sconosco). L'aereo non c'e la fatta ed ha impattato sul terreno. Sono riuscito solo a ridurre il motore.

Terzo crash

Stavolta avevo il modello grande. Un ala bassa con un motore da 10 cc, una potenza. Al campo di volo il motore partiva ma si spegneva quasi subito, dopo cinque o sei tentativi, non si è spento, L'ho fatto partire, non da solo per carità, ma con l'aiuto di un altro istruttore (non il solito Salvatore) ma con Lillo l'autore del mio primo crash, L'aereo decolla, ma dopo una piccola salita a diciamo 10 Metri dal suolo, si spegne il motore. L'aereo stalla, il danno non è eccessivo, anzi nulla di grave. Si è solo rotta l'elica ed il pirulino che fissa l'ala alla fusoliera. Questo modello, abbastanza grosso, non maxi, è un ala bassa, molto stabile, e l'ala si fissa alla fusoliera tramite il pirulino (tassello in legno) sul davanti che s'incunea nella fusoliera e due viti di fissaggio dietro. Perché si spegneva il motore? Avevo invertito i tubi della benzina e dell'aria, finché c'era benzina l'aereo andava. Alla domenica successiva Ho incollato il pirulino  e di nuovo al volo. Dopo un primo volo di assestamento, ne facciamo un altro, al decollo dopo un volo tranquillo, il pirulino incollato cede e l'ala si stacca di netto. La fusoliera prosegue la parabola finché non penetra nel terreno, l'ala rimane in aria e scende piano piano ruotando vorticosamente come una striscia di carta lanciata per aria.

Da qui in poi non si sono stati più crash (mi sto toccando) solo qualche duro atterraggio.


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